Neovascolarizzazione coroideale nella miopia degenerativa
Cos'è la neovascolarizzazione coroideale
È una delle complicanze più temibili nella miopia patologica. Colpisce il 5 – 10% degli occhi affetti da miopia patologica. Clinicamente si manifesta con visione distorta e annebbiata in presenza di emorragie sottoretiniche. All’esame oculistico si rilevano piccole emorragiole retiniche. La nevascolarizzazione si apprezza come una lesione grigiastra di piccole dimensioni e forma tondeggiante. All'esame fluorangiografico la neovascolarizzazione appare come un’area iperfluorescente. Talvolta nei casi di difficile localizzazione può essere dirimente l'angiografia con verde di indocianina. Con il passare del tempo la neovascolarizzazione costituisce la lesione nota come macchia di Fuchs.
Terapia della neovascolarizzazione coroideale
L'avvento della terapia fotodinamica (PDT) ha cambiato il trattamento della neovascolarizzazione miopica. Questa terapia è più specifica e risparmia la retina sovrastante la lesione. Sono spesso necessari due o più trattamenti, a causa della riattivazione della CNV. I vantaggi rispetto al laser termico possono far optare per la PDT in tutti i casi.
La terapia della neovascolarizzazione mediante l’impiego di farmaci antiangiogenici, rappresenta oggi una nuova forma di trattamento efficace e sicura a lungo termine. Presso l’ambulatorio antiVEGF del Centro Oculistico San Paolo vengono settimanalmente sottoposti a trattamento con farmaci numerosi pazienti affetti da neovascolarizzazione in miopia degenerativa. La possibilità di impiegare farmaci ad azione specifica, ci consente di garantire al paziente la possibilità di conservare la propria capacità visiva anche dopo molti anni dal trattamento, così come per la maculopatia legata all’età.